Sul regime giuridico del decreto decisorio del Presidente della Repubblica reso erroneamente su ricorso straordinario ormai trasposto

• Cons. Stato, sez. VI, ord. 12 gennaio 2023, n. 428 – Pres. Montedoro - Est. Poppi

Giustizia amministrativa – Ricorso straordinario – Decreto decisorio su ricorso ormai trasposto – Regime giuridico

Va rimessa all’Adunanza plenaria la questione relativa al regime giuridico del decreto decisorio del Presidente della Repubblica reso erroneamente su ricorso straordinario ormai trasposto; in particolare, se a tale decreto debba riconoscersi valore di cosa giudicata ovvero, qualora tale decreto decisorio del Presidente della Repubblica non abbia valore di cosa giudicata, se esso debba essere considerato nullo ai sensi dell’art. 21 septies della legge n. 241 del 1990 perché reso in astratta e totale carenza di potere per violazione del principio di alternatività dei rimedi.

• Nel caso di specie, il ricorso straordinario proposto avverso l’ordinanza di demolizione veniva deciso, in senso favorevole al ricorrente, successivamente all’avvenuta trasposizione dello stesso in sede giurisdizionale; il T.a.r. si determinava, invece, in senso sfavorevole con sentenza intervenuta successivamente alla definizione del ricorso straordinario. In ordine alla medesima fattispecie, e per le medesime motivazioni, interveniva una identica misura demolitoria (la comunicazione di avvio del procedimento teso all’adozione della misura demolitoria è la medesima) la cui legittimità veniva accertata all’esito, peraltro conforme, dei due gradi di giudizio. Con l’ordinanza in esame, il Consiglio di Stato, ha pertanto chiesto all’Adunanza plenaria di pronunziarsi sul regime giuridico di un decreto decisorio di un ricorso straordinario reso erroneamente su un ricorso ormai trasposto: la VI sezione ritiene che a tale decreto non debba essere riconosciuto valore di cosa giudicata e che debba essere considerato nullo; ma, ove si ritenga che tale decreto non sia nullo, potrebbe configurarsi un vero e proprio conflitto tra giudicati.