News UM n. 31/2020. Per la Corte di giustizia UE le regole italiane sull’in house c.d. frazionato o pluripartecipato non vìolano la direttiva n. 2014/24/UE

News UM n. 31/2020. Per la Corte di giustizia UE le regole italiane sull’in house c.d. frazionato o pluripartecipato non vìolano la direttiva n. 2014/24/UE

La Corte di giustizia UE esclude che le norme del codice dei contratti pubblici (art. 192, comma 2, del d.lgs. n. 50 del 2016) e del testo unico sulle società partecipate (art. 4, comma 1, del d.lgs. n. 175 del 2016), laddove individuano i requisiti per l’affidamento diretto in favore delle società in house pluripartecipate (sottoposte, cioè, al c.d. controllo “analogo” congiunto), siano in contrasto con le norme di cui alla direttiva n. 2014/24/UE, le quali riconoscono la libertà degli Stati membri di organizzare l’esecuzione dei propri lavori o la prestazione dei propri servizi in conformità del diritto nazionale e dell’Unione.