Nella Regione Lazio l’assistenza domiciliare ai malati Covid non può essere affidata ai medici di base

Nella Regione Lazio l’assistenza domiciliare ai malati Covid non può essere affidata ai medici di base


Covid-19 – Lazio – Assistenza domiciliare ai malati Covid - Ordinanza del Presidente della Regione Lazio - Affidamento ai medici di base – Illegittimità. 

 

           E’ illegittima l’ordinanza del Presidente della Regione Lazio che affida ai medici di medicina generale il compito di assistenza domiciliare ai malati Covid, atteso che tali funzioni di assistenza sono affidati dagli artt. 8, d.l. n. 14 del 2020 e 4 bis, d.l. m. 18 del 2020 unicamente alle Unità Speciali di Continuità Assistenziale, istituite dal legislatore nazionale d’urgenza proprio ed esattamente a questo scopo (1). 

 

(1) Ha chiarito la Sezione che nel Lazio le Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCAR) si occupano prevalentemente dell’assistenza in situazioni di comunità ed in maniera assolutamente residuale dei soggetti a domicilio che non siano presi in carico da altra forma organizzativa, che peraltro non esiste. 

L’art 8, comma 1, d.l. n. 14 del 2020 ha inteso prevedere che i medici di medicina generale potessero proseguire nell’attività assistenziale ordinaria, senza doversi occupare dell’assistenza domiciliare dei pazienti Covid. 

E tale previsione è stata replicata in modo identico nell’art. 4-bis, d.l. n. 18 del 2020. 

Oltretutto, a ulteriore chiarimento della descritta impostazione, al comma 2 del citato art. 4 bis è specificato pure che “il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta o il medico di continuità assistenziale comunicano all'unità speciale di cui al comma 1, a seguito del triage telefonico, il nominativo e l'indirizzo dei pazienti di cui al comma 1”. ​​​​​​​


Anno di pubblicazione:

2020

Materia:

SANITÀ pubblica e sanitari, COVID, Lazio

SANITÀ pubblica e sanitari, COVID

Tipologia:

Focus di giurisprudenza e pareri