Il Consiglio di Stato si pronuncia sulla debenza della sanzione ex art. 83, d.lgs. n. 50 del 2016 nel caso in cui il concorrente non usufruisca del soccorso istruttorio

Il Consiglio di Stato si pronuncia sulla debenza della sanzione ex art. 83, d.lgs. n. 50 del 2016 nel caso in cui il concorrente non usufruisca del soccorso istruttorio


Pubblica amministrazione – Contratti della p.a. – In genere – Soccorso istruttorio per carenza e incompletezza documentale – Rifiuto – Sanzione pecuniaria – Art. 83, comma 9, d.lgs. n. 50 del 2016 – Esclusione – Differenza con la pregressa disciplina ex artt. 38, comma 2 bis, e 46 comma 1 ter, d.lgs. n. 163 del 2006 - Individuazione.     

 

            L’art. 83, comma 9, d.lgs. 18 aprile 2016, n. 50 - secondo cui la sanzione pecuniaria,  prevista dal bando di gara in caso di mancanza, incompletezza e ogni altro caso di irregolarità essenziale della documentazione di gara, è dovuta esclusivamente in caso di regolarizzazione - lascia ai concorrenti la possibilità di integrazione documentale non onerosa di qualsiasi elemento di natura formale della domanda ed è quindi innovativamente incentrato sul concetto di sanatoria conseguente al soccorso istruttorio e non separa il momento procedimentale da quello sanzionatorio. Tale norma, quindi, si discosta dalla pregressa disciplina dettata dagli artt. 38 comma 2 bis, e 46 comma 1 ter, d.lgs. 12 aprile 2006, n. 163, secondo cui la sanzione  si  applica nel caso in cui il concorrente ha presentato una offerta mancante di una dichiarazione e di un documento prescritto mentre è irrilevante se decide di avvalersi del soccorso istruttorio o meno.


Anno di pubblicazione:

2016

Materia:

CONTRATTI pubblici e obbligazioni della pubblica amministrazione, SOCCORSO istruttorio

Tipologia:

Focus di giurisprudenza e pareri