Formata dall’amministrazione penitenziaria

Formata dall’amministrazione penitenziaria


Giurisdizione - Accesso ai documenti – Diritto – Istanza del detenuto di ostensione della documentazione formata dall’amministrazione penitenziaria – Diniego – Impugnazione - Giurisdizione giudice Ordinaria quale magistratura di sorveglianza.

Sussiste la giurisdizione del Giudice Ordinaria quale magistratura di sorveglianza in relazione ad una domanda di accesso presentata da un detenuto rispetto a documentazione formata dall’amministrazione penitenziaria e relativa alla gestione del rapporto carcerario; la magistratura di sorveglianza, innanzi alla quale sono ammessi rimedi di tipo giurisdizionale a tutela delle posizioni giuridiche soggettive dei detenuti, è infatti il giudice naturale investito di ogni aspetto di gestione della pena con funzione rieducativa (1).

 

(1) Il Tar ha declinato la giurisdizione individuando il giudice competente in quello della sorveglianza.

Ha chiarito che la peculiare posizione di restrizione carceraria che caratterizza il ricorrente, il quale chiede di fatto a questo TAR di ingerirsi nei rapporti tra il medesimo e l’amministrazione penitenziaria, se da un lato non comprime o estingue ex se le posizioni giuridiche soggettive di cui il detenuto resta certamente titolare, le conforma secondo una gestione compatibile con l’ambiente carcerario e la funzione rieducativa della pena. Il rapporto carcerario vede il proprio giudice naturale nel magistrato di sorveglianza che, di tale rapporto, ha una necessaria gestione complessiva.

La giurisprudenza ordinaria e costituzionale e il legislatore hanno compiuto un lungo cammino di riconoscimento e tutela dei diritti dei detenuti; questi ultimi, da un lato, godono della tutela ordinaria per quanto concerne i “rapporti estranei all’esecuzione penale”, dall’altro vantano, come detto, posizioni giuridiche soggettive nella gestione del rapporto penitenziario. La gestione di tali posizioni giuridiche soggettive, tuttavia, passa fisiologicamente attraverso la magistratura di sorveglianza.

Il rapporto di detenzione in senso stretto ha subito nel tempo una evoluzione, nel senso di una sempre maggiore sensibilità per i diritti dei detenuti, che implica anche la costruzione di sistemi giurisdizionali di tutela degli stessi, e un maggiore accento sulla funzione rieducativa. Secondo la giurisprudenza della Corte Costituzionale: “con la sentenza n. 212 del 1997, l'esigenza costituzionale del riconoscimento di un diritto d'azione in un procedimento avente caratteri giurisdizionali si é affermata indipendentemente dalla natura dell'atto produttivo della lesione, individuandosi la sede della tutela nella magistratura di sorveglianza, magistratura alla quale spetta, secondo l'ordinamento penitenziario vigente, una tendenzialmente piena funzione di garanzia dei diritti dei detenuti e degli internati. Una garanzia - é stato altresì precisato - che comporta il vaglio di legittimità pieno non solo del rispetto dei presupposti legislativi dettati all'amministrazione per l'adozione delle misure, ma anche dei loro contenuti, con particolare riferimento.

Non compete al TAR prendere posizione nella disputa che richiede un percorso interno alla giurisprudenza pertinente, come per altro già accaduto con i plurimi interventi della Corte Costituzionale e l’approvazione dell’art. 35 bis della legge di ordinamento penitenziario, fermo restando che le disposizioni si inseriscono nel contesto di indicazioni dettate dal giudice delle leggi che paiono, a questo collegio, tuttora valide nella parte in cui univocamente, in più occasioni, hanno individuato il giudice di sorveglianza come l’unico giudice specializzato per la gestione delle posizioni giuridiche soggettive dei detenuti in contesto di detenzione, proprio per la specifica funzione di detta magistratura e la particolare e bilanciata valutazione che le eventuali problematiche richiedono in ottica di corretta gestione della pena. Ciò resta tanto più vero là dove la posizione giuridica soggettiva azionata è l’accesso, devoluta ad una cognizione di giurisdizione esclusiva nelle ipotesi di ordinario rapporto privato/pubblica amministrazione.


Anno di pubblicazione:

2019

Materia:

GIURISDIZIONE (in genere, amministrativa)

Tipologia:

Focus di giurisprudenza e pareri