Alla Corte costituzionale le questioni di legittimità costituzionale inerenti le previsioni normative derogatorie in tema di potenzialità edificatorie

• Cons. Stato, sez. IV, ord. 17 marzo 2022, n. 1949 – Pres. Greco, Est. Loria

Edilizia e urbanistica - Standard urbanistici – Limiti edificatori – Deroghe regionali – Questione di legittimità costituzionale

Il Consiglio di Stato rimette alla Corte costituzionale, in quanto rilevanti e non manifestamente infondate, le questioni di legittimità costituzionale:

-dell’art. 2 bis, comma 1, del d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, come introdotto dal d.l. 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, per violazione degli artt. 3 e 117, secondo comma, della Costituzione,

-dell’articolo 2-bis, comma 1, del d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, come introdotto dal d.l. 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, per violazione dell’art. 117, terzo comma, lettere m) ed s), della Costituzione;

-in via consequenziale, dell’art. 103, comma 1-bis, della legge regionale della Lombardia 11 marzo 2005, n. 12, come introdotto dalla legge regionale 14 marzo 2008, n. 4 e successivamente modificato dalla legge regionale 26 novembre 2019, n. 18, per violazione dell’art.117, secondo comma, lettere m) ed s), e terzo comma, della Costituzione.

(Nella fattispecie in esame, la questione di legittimità costituzionale sollevata si fonda sul presupposto per cui l’articolo 2-bis, del d.P.R. 6 giungo 2001, n. 380 autorizzerebbe le regioni ad emanare una legislazione derogatoria rispetto al d.m. n. 1444 del 1968 in materia di dotazione delle aree a standard, fino a poter arrivare ad annullarne la previsione, in violazione dell’art.117, secondo comma, lett. m), della costituzione sulla determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale). (1)