Meccanismo acquisitivo automatico delle opere non amovibili e tutela dei diritti del concessionario uscente

Meccanismo acquisitivo automatico delle opere non amovibili e tutela dei diritti del concessionario uscente


Concessioni amministrative – Concessioni di beni e servizi – Acquisizione delle opere non amovibili in favore dello Stato concedente – Effetto devolutivo automatico – Scadenza del titolo concessorio – Ricognizione dello stato effettivo di consistenza dei beni – Effetto dichiarativo ed accertativo – Incidenza sulla determinazione del canone da occupazione di suolo pubblico

 

Ai sensi dell’art. 49, comma 1, del codice della navigazione, la proprietà delle opere non amovibili realizzate dal concessionario sull’area demaniale viene acquistata dallo Stato automaticamente, nel momento in cui viene a cessare l’efficacia del titolo concessorio.

L’effetto devolutivo, legalmente tipizzato, è ancorato, non al momento in cui viene rilasciato il titolo concessorio ovvero a quello in cui viene stipulata fra le parti l’eventuale convenzione accessiva al provvedimento amministrativo, bensì al momento in cui spira l’efficacia del titolo concessorio medesimo.

Siffatto meccanismo acquisitivo automatico opera sia all’atto del rilascio e della scadenza della prima concessione, sia quando, dopo la sua prima scadenza, sia rilasciata una nuova concessione, anche identica alla precedente e per innumerevoli volte.

L’eventuale ricognizione in via amministrativa o l’accertamento giurisdizionale del diritto di proprietà in capo allo Stato hanno effetti soltanto dichiarativi e accertativi di una situazione giuridica già costituitasi per effetto della disposizione di legge.

La ricognizione dello stato effettivo di consistenza può incidere eventualmente sulla determinazione e quantificazione del canone dovuto per l’occupazione del suolo pubblico.

(Nella fattispecie in esame, la sezione sottopone alla Corte di giustizia europea un problema di lesione della tutela dei diritti, assumendo che l’art. 49 del codice della navigazione, nel contemplare un meccanismo acquisitivo, automatico e costitutivo del diritto sulle opere inamovibili in capo allo Stato, non tipizza, perciò solo, uno strumento, anche amministrativo, di determinazione ed accertamento, in modo congruo, adeguato, ragionevole e proporzionato, dell’effettiva consistenza delle opere che vengono acquisite al patrimonio dello Stato.

Statuisce, infatti, che manca un provvedimento formale ed espresso da impugnare sullo stato di consistenza delle opere che si perdono in capo al privato e si acquistano da parte dello Stato; che l’oggetto di ogni rapporto giuridico, sia che esso abbia la propria fonte nel negozio, nel contratto o nell’atto amministrativo, dovrebbe caratterizzarsi per la possibilità di essere determinato fin dalla sua origine o comunque di esserlo in seguito, determinabile, con un ragionevole grado di certezza; ed infine, che la chiarezza sullo stato di consistenza delle opere da acquisire non è una questione che riguarda solo il concessionario uscente e lo Stato, ma tutti gli operatori economici che aspirano a divenire concessionari, in quanto la entità del canone dipende concretamente dagli incrementi che via via subisce nel tempo il bene demaniale). (1)

 

 

(1) Con l’ordinanza, n. 8010 del 15 settembre 2022 (oggetto di news, n. 106 del 25.10.2022), la sezione rimetteva alla CGUE, ai sensi dell’art. 267 TFUE, la seguente questione pregiudiziale: “Se gli artt. 49 e 56 TFUE ed i principi desumibili dalla sentenza Laezza (C- 375/14) ove ritenuti applicabili, ostino all’interpretazione di una disposizione nazionale quale l’art. 49 cod. nav. nel senso di determinare la cessione a titolo non oneroso e senza indennizzo da parte del concessionario alla scadenza della concessione quando questa venga rinnovata, senza soluzione di continuità, pure in forza di un nuovo provvedimento, delle opere edilizie realizzate sull’area demaniale facenti parte del complesso di beni organizzati per l’esercizio dell’impresa balneare, potendo configurare tale effetto di immediato

incameramento una restrizione eccedente quanto necessario al conseguimento dell’obiettivo effettivamente perseguito dal legislatore nazionale e dunque sproporzionato allo scopo”.

La Corte di giustizia formulava al giudice rimettente richiesta di chiarimenti, pervenuta il 17 luglio 2023.

Con la presente ordinanza, la sezione si pronuncia sui chiarimenti de quibus.


Anno di pubblicazione:

2023

Materia:

CONCESSIONI amministrative, CONCESSIONI di beni e servizi

Tipologia:

Focus di giurisprudenza e pareri