L’ignoto procedimentale e il riparto dell’onere della prova

L’ignoto procedimentale e il riparto dell’onere della prova


Giustizia amministrativa – Processo amministrativo – Procedimento amministrativo – Fatto ignoto – Prova – Onere – Riparto
 

nel caso in cui la ricorrente fornisca precisi argomenti e principi di prova a sostegno del motivo di ricorso volto a contestare la regolarità del procedimento amministrativo e, in particolare del soccorso istruttorio, in applicazione del principio di vicinanza dell’onere della prova spetta all’amministrazione dimostrare la legittimità dell’attività amministrativa svolta gravando su quest’ultima il rischio dell’“ignoto procedimentale”, peraltro, nel caso di specie, parzialmente imputabile alla stessa P.A. (1).

Nel caso in esame, la parte ricorrente aveva tra gli altri motivi di ricorso rilevato l’illegittimità del soccorso istruttorio operato dall’amministrazione giacché – a suo dire – avente ad oggetto non una integrazione documentale comprovante indubbi fatti preesistenti, sostanziandosi, invece, in una probabile integrazione postuma di documenti formati successivamente alla scadenza dei termini. Esperita l’istruttoria e accordato l’accesso agli atti, il dubbio di legittimità prospettato dalla ricorrente non è stato chiarito, rimanendo ignoto – anche per causa imputabile alla P.A. – l’esatta ricostruzione del fatto storico.

In tale contesto, il T.a.r. ha ritenuto che ove un passaggio procedimentali non sia più verificabile ex post, rimanendo sostanzialmente ignota la corretta sequenza procedimentale, in ossequio al principio di vicinanza, l’esistenza di un principio di prova addotto dalla ricorrente consente di superare la presunzione di legittimità dell’atto impugnato, riversandosi sulla P.A. il relativo onere probatorio.

(1) In senso conforme: T.a.r. per il Lazio, sez. I-quater, 26 marzo 2023, n. 750, sez. II, 3 dicembre 2020, n. 12966.


Anno di pubblicazione:

2024

Materia:

GIUSTIZIA amministrativa

Tipologia:

Focus di giurisprudenza e pareri