Sono incostituzionali i controlli amministrativi regionali sulle “partecipanze agrarie” nell’Emilia-Romagna

• Corte cost., 26 luglio 2024, n. 152 – Pres. Barbera, Red. Navarretta

Usi civici e domini collettivi – Enti esponenziali – Partecipanze agrarie dell’Emilia-Romagna – Previsione di controlli ad opera della legge regionale – Enti di diritto privato – Incostituzionalità.

È incostituzionale, in riferimento all’art. 117, secondo comma, lettera l), Cost., l’art. 49, comma 1, lett. b), della legge della Regione Emilia-Romagna 24 marzo 2004, n. 6, nel suo combinato disposto con gli artt. 25 e 29 della legge della Regione Emilia-Romagna 27 maggio 1994 n. 24, nella parte in cui rende applicabile alle partecipanze agrarie la disciplina relativa a indirizzi e vigilanza degli enti dipendenti dalla Regione, prevista dal Titolo III, Capo II, della legge reg. Emilia-Romagna n. 24 del 1994, in quanto gli enti esponenziali delle partecipanze agrarie (quali forme di dominio collettivo) hanno natura privatistica e perciò la disciplina dei controlli su tali enti appartiene alla competenza legislativa esclusiva dello Stato relativa alla materia «ordinamento civile».

Precedenti conformi: Non risultano precedenti negli esatti termini. Sulla figura dei domini collettivi Corte cost., 15 giugno 2023, n. 119 (in Foro it., 2023, 78, I, 2043); Corte cost., 28 novembre 2022, n. 236 (in Foro it., 2023, I, 683); Corte cost., 2 dicembre 2021, n. 228 (in Foro it. 2022, 1, I, 5). Sulla competenza legislativa esclusiva dello Stato sul regime civilistico dei beni civici Corte cost., 12 febbraio 2020, n. 71; Corte cost. 31 maggio 2018, n. 113. Sulla competenza legislativa esclusiva dello Stato in materia di controlli amministrativi sugli enti di diritto privato Corte cost., 26 giugno 2020, n. 131 (in Foro it. 2021, 2, I, 365); Corte cost., 12 ottobre 2018, n. 185; Corte cost., 21 dicembre 2016, n. 287; Corte cost., 20 dicembre 2007, n. 438 (in Foro it., 2009 3, I , 629).

La presente sentenza sarà oggetto di apposita News da parte dell’Ufficio del massimario; la questione era stata rimessa alla Corte costituzionale da Cons. Stato, sez. VI, 5 dicembre 2023, n. 10507 (oggetto di News UM n. 21 del 21 febbraio 2024).