Sulla compatibilità, con i principi del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, delle norme nazionali che subordinano l’agevolazione fiscale connessa al “deposito fiscale” a determinati parametri quantitativi
Sulla compatibilità, con i principi del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, delle norme nazionali che subordinano l’agevolazione fiscale connessa al “deposito fiscale” a determinati parametri quantitativi
Sulla compatibilità, con i principi del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, delle norme nazionali che subordinano l’agevolazione fiscale connessa al “deposito fiscale” a determinati parametri quantitativi
Unione europea – Diritto dell’Unione europea e legislazione degli Stati membri – Deposito fiscale – Agevolazione – Trattato sul funzionamento dell’Unione europea – Conformità - Rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia UE
Vanno rimesse alla Corte di giustizia dell’Unione europea le seguenti questioni pregiudiziali:
A) “se la corretta interpretazione degli artt. da 101 a 106 TFUE, nonché del quadro normativo espresso dalle direttive 2006/123/CE e 2008/118/CE osti ad una norma nazionale, quale quella desumibile dall’art. 23, comma 3, del decreto legislativo 16 ottobre1995 n. 504, come successivamente modificato e integrato, che prevede che “3. La gestione in regime di deposito fiscale può essere autorizzata, laddove sussistano effettive necessità operative e di approvvigionamento dell'impianto, per i depositi commerciali di gas di petrolio liquefatti di capacità non inferiore a 400 metri cubi e per i depositi commerciali di altri prodotti energetici di capacità non inferiore a 10.000 metri cubi.”;
B) “se la corretta interpretazione degli artt. da 101 a 106 TFUE, nonché del quadro normativo espresso dalle direttive 2006/123/CE e 2008/118/CE osti ad una norma nazionale, quale quella desumibile dall’art. 23, comma 4, lettere a) e b) del decreto legislativo 16 ottobre 1995 n. 504, come successivamente modificato e integrato, che prevede che la gestione in regime di deposito fiscale possa essere autorizzata, in particolare, per i depositi commerciali di gas di petrolio liquefatti di capacità inferiore a 400 metri cubi e peri depositi commerciali di altri prodotti energetici di capacità inferiore a 10.000 metri cubi quando, oltre ai presupposti di cui al comma 3, ricorra almeno una delle seguenti condizioni:
1) il deposito effettui forniture di prodotto in esenzione di accisa o ad accisa agevolata o trasferimenti di prodotti energetici in regime sospensivo verso Paesi dell’Unione europea ovvero verso Paesi non appartenenti all’Unione europea, in
misura complessiva pari ad almeno il 30 per cento del totale delle estrazioni del biennio;
2) il deposito sia propaggine di un deposito fiscale ubicato nelle immediate vicinanze appartenente allo stesso gruppo societario o, se di diversa titolarità, sia stabilmente destinato ad operare al servizio del predetto deposito”;
C) “se la corretta interpretazione ed applicazione del principio di proporzionalità, in combinazione con gli articoli da 101 a 106 TFUE e il quadro normativo espresso dalle direttive 2006/123/CE e 2008/118/CE e in particolare dagli artt. 9, 14 n. 5, 15 par.2 della direttiva 2006/123/CE osti a misure regolatorie (circolari, regolamenti od altro) assunte dall’Autorità nazionale volte a chiarire, integrandole, le predette condizioni di cui all’art. 23, comma 4, lett. a) e b) del d.lgs. n. 504 del 1995 e s.m.i.” (1).
(1) Non risultano precedenti negli esatti termini.
Anno di pubblicazione:
2024
Materia:
UNIONE Europea, DIRITTO dell’Unione europea e legislazione degli Stati membri
Tipologia:
Focus di giurisprudenza e pareri