Sulla questione di legittimità costituzionale di una norma legislativa regionale che prevede criteri di quantificazione della sanzione pecuniaria, in materia di abusi in zone paesaggisticamente vincolate, diversi dalla legislazione statale

• Tar Brescia, sez. I, ordinanza 28 giugno 2023, n. 554 – Pres. Gabbricci, Est. Limongelli

Edilizia e urbanistica – Abuso edilizio – Beni culturali, paesaggistici e ambientali – Sanzione – Legge regionale – Questione di legittimità costituzionale

Non è manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. questione di legittimità costituzionale dell’articolo 83 l.r. Lombardia n. 12 del 2005, rispetto all’articolo 117, secondo comma, lettera s), Cost., nella parte in cui prevede criteri di determinazione della sanzione pecuniaria diversi da quelli di cui agli artt. 167 e 181 del d.lgs. n. 42 del 2004 (1).

(1) Non risultano precedenti in termini.

Nel caso di specie, una società aveva impugnato la sanzione pecuniaria inflitta dal comune ai sensi dell’art. 167 del d.lgs. n. 42 del 2004.

Tra le censure proposte, c’era anche la prospettazione dell’illegittimità costituzionale dell’art. 83 della l. reg. n. 12 del 2005: la sanzione pecuniaria oggetto del presente giudizio era stata determinata dall’amministrazione comunale, previa perizia di stima, facendo applicazione non soltanto dell’articolo 167 d. lgs. n. 42/2004, ma anche del suddetto articolo 83.

La censura è stata condivisa da Collegio, che ha sollevato la questione di legittimità costituzionale precisata in massima: si è infatti ritenuto che la determinazione delle sanzioni amministrative per il caso di inosservanza della disciplina contenuta nella parte terza del d.lgs. n. 42 del 2004 sia da ascrivere alla potestà legislativa esclusiva dello Stato, ai sensi dell’articolo 117, comma 2, lettera s), Cost., in quanto rientrante nella materia “tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali”.