Ritiro, da parte del giudice nazionale, della domanda di pronuncia pregiudiziale già rimessa alla Corte di giustizia UE

• Consiglio di Stato, Adunanza plenaria, ordinanza 18 giugno 2025, n. 7 – Pres. Maruotti, Est. Santoleri

Unione europea – Rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia UE – Processo amministrativo – Cessazione della materia del contendere del procedimento principale – Conseguenze

Il procedimento pregiudiziale ex art. 267 TFUE presuppone che una controversia sia effettivamente pendente dinanzi al giudice del rinvio, pertanto spetta a quest’ultimo rendere noto alla Corte di giustizia UE qualsiasi incidente processuale che possa influire sul procedimento pregiudiziale dinanzi ad essa pendente (nella specie, la cessazione della materia del contendere del procedimento principale), ciò che giustifica il ritiro della istanza di pronuncia pregiudiziale. (1).

 

Unione europea – Rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia UE – Processo amministrativo – Ritiro – Possibilità

La sospensione del giudizio, disposta in seguito al rinvio pregiudiziale ex art. 267 TFUE, non impedisce al giudicante di pronunciarsi sulla istanza di ritiro, poiché questa non costituisce un atto del procedimento sospeso, ma inerisce al procedimento incidentale di pronuncia pregiudiziale avviato con l’ordinanza di rimessione e costituisce atto di impulso all’esercizio di un potere officioso del giudice, consentito anche se il giudizio è stato sospeso. (2).
La plenaria ha chiarito in motivazione che la funzione della Corte di giustizia UE, nell’ambito del procedimento pregiudiziale, è di contribuire all’effettiva amministrazione della giustizia negli Stati membri, e non di formulare pareri consultivi su questioni generali o ipotetiche.
La presente ordinanza sarà oggetto di apposita News da parte dell'Ufficio del massimario.


(1) Non risultano precedenti negli esatti termini
(2) Conformi: Cons. Stato, sez. V, ordinanza 30 settembre 2019, n. 6551.