Corso di formazione “Le decisioni del giudice civile tra esecuzione e ottemperanza”

Corso di formazione “Le decisioni del giudice civile tra esecuzione e ottemperanza”

30 nov 2017

ROMA, Palazzo Spada

Organizzato da: Consiglio di Stato

Le decisioni del giudice civile tra esecuzione e ottemperanza

Organizzato dall’Ufficio Studi, massimario e formazione della Giustizia amministrativa

30 novembre 2017

Consiglio di Stato

Palazzo Spada

dalle ore 9,15 alle ore 17,00

Responsabili del corso:

Caterina Criscenti, Alfredo Storto

Presentazione

È sempre più frequente che l’esecuzione delle decisioni del giudice civile dotate della  stabilità  del giudicato venga esperita dagli aventi diritto sia con gli strumenti dell’esecuzione forzata civile sia con l’ottemperanza innanzi al Giudice amministrativo.

Da qui la necessità di avviare una riflessione sulla coesistenza processuale dei due mezzi  esecutivi, mettendone a fuoco potenzialità e limiti reciproci, soprattutto con riguardo alle possibili interferenze  derivanti  da  litispendenze  ed  esecuzioni  parziali  e  anche  alla  luce  delle  potenzialità derivanti  dal  rinvio  al  codice  di  procedura  civile  operato dall’art. 39 del codice del processo amministrativo.

La premessa sarà costituita da un’indagine ricognitiva delle pronunce del giudice civile (sentenze,  ordinanze  e  decreti)  suscettibili  di  ottemperanza  e  delle  diverse  tecniche  che  le giurisdizioni messe

a confronto adoperano per l’esecuzione dei titoli di formazione giudiziale.

Un  focus  ulteriore  cercherà  di  cogliere  il  rapporto  ottimale  tra  la  tecnica  di  redazione della sentenza civile (compresa quella del Giudice del lavoro) e i poteri di interpretazione assegnati al Giudice amministrativo dell’ottemperanza. Verranno così esaminate ipotesi peculiari, emerse dalla  pratica  giudiziaria,  che  hanno  posto  in  rilievo  i  temi  della  ricognizione  del  decisum  civile, della possibilità e degli eventuali limiti all’integrazione e all’eterointegrazione del titolo, nonché della configurabilità della c.d. condanna implicita.

In definitiva, il corso, aperto anche alla partecipazione di magistrati ordinari, intende far emergere e mettere a punto, attraverso un metodo di necessità casistico, principi generali e tecniche redazionali  consapevoli  per  dare  puntuale  e,  ove  possibile,  uniforme  corpo,  nella  sinergia  tra Magistrature, al principio costituzionale ed europeo di effettività della tutela.

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