L’obbligo di rinegoziazione delle concessioni di beni e servizi

• Tar Sicilia, Catania, sez. I, 10 giugno 2024, n. 2175 – Pres. Savasta, Est. Commandatore

Concessioni di beni e servizi – Piano economico-finanziario – Circostanze sopravvenute e imprevedibili – Covid – Rischio economico – Riequilibrio – Rinegoziazione – Obbligo.

La predisposizione di un nuovo piano economico-finanziario (PEF) a fronte di eventi imprevedibili e sopravvenuti che hanno modificato l’originario equilibrio economico del rapporto di concessione costituisce specifico obbligo di rinegoziazione in capo alla concedente, costituente espressione dei principi di collaborazione e buona fede che caratterizzano l’agire pubblicistico e ormai divenuti oggetto di puntuale ricognizione all’art. 1, comma 2-bis della l. 7 agosto 1990, n. 241. (1).

La sentenza ricorda come la concessione si qualifica – rispetto all’appalto – per il trasferimento del rischio operativo dal concedente al concessionario, cosicché il PEF assurge a strumento mediante il quale si attua la concreta distribuzione del rischio tra le parti del rapporto, la cui adeguatezza e sostenibilità deve essere valutata dall'amministrazione concedente alla luce delle discipline tecniche ed economiche applicabili.

A fronte di eventi imprevedibili e sopravvenuti – nel caso di specie gli effetti del Covid-19 sui flussi turistici – che hanno modificato l’originario equilibrio economico del rapporto di concessione del teatro antico di Taormina e dell’area archeologica di Giardini Naxos, la predisposizione di un nuovo PEF e il suo aggiornamento costituiscono uno specifico obbligo di rinegoziazione in capo alla concedente, costituente espressione dei principi di collaborazione e buona fede che caratterizzano l’agire pubblicistico e ormai divenuti oggetto di puntuale ricognizione all’art. 1, comma 2-bis della l. n. 241/1990.

(1) In senso conforme: T.a.r. per il Lazio, sez. I-quater, 26 marzo 2023, n. 750, sez. II, 3 dicembre 2020, n. 12966.